monumenti ai caduti - vecchio e nuovo

Un nuovo monumento contro le guerre
In Piazza della Vittoria a Vicchio arriva “Life and Death”

La scultura, alta 9 metri, poggia su una base circolare e ritrae due figure umane; le loro mani si toccano quasi, ma sono separate dall’infinita distanza tra la Vita e la Morte, Life and Death. “Life”, il personaggio femminile, è la parte più concreta della scultura: la sopravvissuta che, straziata dal dolore, desidera con tutta sè stessa di ricongiungersi a “Death”, lo spirito materializzato di quello che fu il suo amore. Le tre lunghe barre che racchiudono la scultura convergono in alto, in un punto che rappresenta il passaggio tra il tempo e l’eternità; lo spazio tra di essi racchiude la vita e la morte, la speranza e la disperazione. È un luogo in cui la vittoria non significa nulla.
Lo scultore irlandese Paddy Campbell fa parte di quella schiera di artisti italiani e stranieri innamorati della Toscana e di quello che ha rappresentato e rappresenta nel mondo della cultura.
Nel 2010 il Sindaco di Vicchio chiese a Paddy Campbell di realizzare una scultura da posizionare su di un piedistallo davanti all’obelisco monumentale già presente nel centro della cittadina, eretto nel 1923 per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale. In origine una grande scultura in bronzo alta 6 metri e raffigurante un soldato completava il monumento: occupò il piedistallo per 20 anni, per poi essere fusa durante la Seconda Guerra Mondiale a causa della scarsità di metallo, e usata per la produzione di armi e proiettili. Per le due figure di Life and Death Paddy Campbell ha usato anche resti di alcune pallottole di quel conflitto mescolandoli al bronzo della scultura.
Proprio nel 2010 a Vicchio, Paddy Campbell, molto apprezzato nel panorama scultoreo contemporaneo in Europa, fu protagonista di una bella mostra nelle sale della Casa di Benvenuto Cellini che insieme a quella che si teneva nella sede fiorentina della Provincia, a Palazzo Medici Riccardi, lo fece conoscere in Toscana.
A ricordo dell’esposizione, l’artista fin d’allora ha lasciato a Vicchio un’opera, allocata nel Museo del Beato Angelico; in seguito, tuttavia, affascinato dal paese natale di Giotto e del Beato Angelico, ha voluto donare anche una scultura monumentale, per la quale ebbe ispirazione proprio a Vicchio, ascoltando i racconti dei tragici avvenimenti di Padulivo. Contro tutte le guerre plasmò Life and Death, che lo scorso anno ha presentato nella mostra da lui allestita a Pietrasanta.
Contro le barbarie e la morte che la guerra rappresenta l’opera, una composizione scultorea che è un poetico inno alla vita e, insieme, un monito affinché il male non abbia mai più il sopravvento. ha trovato posto in piazza della Vittoria, nei giardini quotidianamente vissuti dai vicchiesi, adulti e bambini, proprio dietro all'obelisco eretto nel 1925, dove, fino alla seconda guerra mondiale, vi era posto un fante a opera dello scultore Giuseppe Gronchi.