Palazzo del Podestà

Ora Palazzo Comunale

"In faccia alla detta piazza è il palazzo e abitazione del podestà, con portone sorretto da tre colonne di mattoni lungo passi 22 e lastricato di pietre quadre, sotto al qual portico presso alla finestra del carcere, vi è dipinto a fresco un san Francesco in atto di ricevere le stimmate, qual pittura sembra a mio parere di più di un secolo. Sono in ancora molte arme di podestà, parte in pietra, alcune in marmo dipinte a fresco. Nel primo ingresso vi è l'udienza, dove in faccia alla porta vi è dipinto a fresco da antico pennello, l'immagine di nostra Signora con suo Figlio in braccio, vaghi nel volto, et appresso vi sono i santi titolari delle tre Pievi e della chiesa del castello: cioè a mano destra San Giovanni Battista, San Pietro e San Cassiano, a sinistra Santo Stefano e San Martino Vescovo, la qual pittura e di qualche antichità e vi sono molti voti, alla quale immagine per intrapresa moderna consuetudine, viene tenuta dal jusdicente protempore, la lampada accesa nel giorno di sabato e in tutti i giorni festivi alla Ss.Vergine. Nella muraglia attorno e nella trave maestra sonovi diverse arme di podestà in parte in pietra, alcune in marmo, altre dipinte a fresco e molte in quadretti di tela e d'asse attaccate alla detta trave fra un travicello e l'altro; quivi è parimente il banco del notaro ministro del podestà fatto di legname, in appresso a detto banco è la stanza d'Archivio dove si conservano i civili dei podestà fino dall'anno 1532 in qua. I quali per l'umido sono molto imporrati e malandati, quale stanza si dice anco Cancelleria, nella quale si fanno i partiti della comunità e si estraggono alla presenza del Cancelliere e podestà ogni tanto tempo gli uffici: cioè Gonfalone, Arruoti, Pennonieri e altri onori.  Questo palazzo si conserva nella sua antica forma malandato dalla lunghezza del tempo, che in breve si renderà inabitabile, contiene esso sala quadrata di otto passi per ogni parte e quivi sono parimente più arme di podestà dipinte a fresco, a riserva di due che sono in pietra, tre camere per il podestà e sua famiglia, altra camera a parte per il Cancelliere e la cucina dove in essa dipinto a fresco vi è il ritratto di Sant'Antonio Abate, che per l'antichità malalmente si scorge e quivi sono tutti gli attrezzi della cucina e altri pochi mobili per uso del podestà, il quale li riceve in consegna per renderne conto alla partenza del medesimo. Vi è parimenti sotto, stanza per tenere il fuoco, stalla e cantina e dietro un pezzuolo d'orto senza frutti per quanto è lungo il detto Palazzo, e posto a settentrione, riguardando con la facciata a mezzogiorno."  (tratto da <Descrizione del Castello di Vicchio del Mugello e suo distretto e giurisdizione> del Podestà Valentino Felice Mannucci (1743) pubblicato nel volume "la comunità di Vicchio nel settecento" di Adriano Gasparrini e Alfredo Altieri - edizioninoferini)

"...la Cappella del Palazzo del Podestà che ho creduto di identificare, anche in base a una lunga tradizione, nella stanza a terreno dell'attual esede comunale, verso la piazza, ove era un tempo l'esattoria ... Che fosse luogo di culto lo attesta inequivocabilmente la presenza del grande affresco votio, a cavallo tra Tre e Quattrocento, con la <Madonna in trono col Bambino e Santi> ...." (tratto dalla Presentazione di Renzo Chiarelli al libro "Origini del Castello di Vicchio" di Pierluigi Cantini)

Nelle stanze qui sopra descritte fu collocato dagli anni '60, il Museo "Beato Angelico", quando nei locali del Palazzo Comunale si cominciarono a raccogliere oggetti artistici che si consideravano da salvare, perchè destinati ad una lenta distruzione oppure perchè sottoposti ai furti sempre più frequenti. Le opere così raccolte  si trovano ora, in parte,  nell'attuale Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare Beato Angelico, inaugurato nel giugno 2000.