Bilancio di genere

Le esperienze maturate a livello internazionale, nell’ambito di contesti sociali, culturali e politici differenziati, evidenziano tra gli obiettivi fondamentali del bilancio di genere quelli di:

 -accrescere la consapevolezza dell’impatto che le politiche pubbliche possono avere sulle diseguaglianze di genere;
 -assicurare una maggiore efficacia degli interventi, tramite una chiara definizione di obiettivi di genere da tenere in considerazione anche nell’individuazione delle modalità di attuazione;
 -promuovere una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione, attivando meccanismi tesi a evidenziare pratiche potenzialmente discriminatorie.

A livello europeo, ribadendo quanto già indicato nella risoluzione del Parlamento europeo del 3 luglio 2003, la risoluzione del Parlamento europeo del 15 gennaio 2019 sulla parità di genere e le politiche fiscali nell'Unione europea, invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare il bilancio di genere in modo tale da identificare esplicitamente la quota di fondi pubblici destinati alle donne e garantire che tutte le politiche per la mobilitazione delle risorse e l'assegnazione della spesa promuovano l'uguaglianza di genere. Con la successiva risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021 sulla strategia dell'UE per la parità di genere viene evidenziato, ancora una volta, come il bilancio di genere e la valutazione d'impatto di genere siano strumenti essenziali per la realizzazione della parità di genere in tutti i settori d'intervento dell'UE.

Trentanove Comuni insieme alla Città Metropolitana di Firenze, con il supporto scientifico dell’Università di Firenze, hanno raccolto i dati dei loro territori e dei loro bilanci per permettere all’Università restituirli organizzati in forma significativa e rilevante, ad evidenziare la reale dimensione delle discriminazioni di genere nel territorio della Metrocittà e a sottolineare la valenza trasversale del tema della parità di genere su tutti i campi dell’azione amministrativa.
Questo primo Bilancio di genere si propone di gettare le basi per future azioni, incluso l’ideare un Piano di Genere e continuare ad utilizzare la metodologia attuale per l’analisi annuale di bilanci economici comunali secondo prospettive di genere.

I dati raccolti restituiscono una fotografia positiva perché la Città Metropolitana di Firenze risulta in prima posizione per il tasso di occupazione femminile (20-64 anni), con il 74,2%, a fronte del 55% registrato a livello nazionale. Per questo indicatore, il 2022 segna un valore di crescita per la città metropolitana, di 6 punti percentuali.
Firenze è anche la Città Metropolitana in cui c’è una minor differenza tra tasso di occupazione femminile e maschile. La differenza ammonta a 6,8 punti percentuali, inferiore alla media italiana di 12,9 punti. Inoltre, l’incidenza percentuale delle start up femminili sul totale delle start up è passata dal 14,5% del 2021 al 15,8% del 2022 nella Città Metropolitana di Firenze. Un dato, ancora una volta, superiore alla media nazionale corrispondente al 13,2%.

Finanziato all’interno del progetto “METRO GEBU-DICU – Città METROpolitana di Firenze GEnder BUdgeting e DIffusione della CUltura di genere” dall’Avviso Pubblico di Regione Toscana per il “Sostegno alla parità di genere e alla cultura di genere”, oltre all’azione relativa al bilancio di genere, il progetto di cui la Città Metropolitana è capofila, ha promosso incontri nelle scuole per la diffusione della cultura di genere e della destrutturazione dello stereotipo di genere nelle scuole attraverso percorsi didattico-educativi per studenti, studentesse e corpo docente, grazie ai partner Centro Antiviolenza Artemisia Aps che opera nelle Zone Firenze, Nord-Ovest, Sud-Est, Mugello e Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli.