Musei e monumenti

Il Mugello offre al visitatore diverse possibilità di fruizione dell’ambiente, delle sue incredibili risorse e numerosi piccoli musei.

Il Museo diffuso raccoglie diverse realtà presenti nei comuni del Mugello Alto Mugello Val di Sieve: è articolato in sistemi, ognuno dei quali comprende punti museali, laboratori didattici, itinerari.

Anche Vicchio ha musei che fanno parte del Museo diffuso.

Sia per il turista che per il cittadino, abbiamo pensato di riportare sul sito internet alcune informazioni sui principali punti di interesse siti nel territorio comunale, disponibili attraverso i sottostanti link:

 

CASTRUM VICHII e Palazzo del Podestà

 

il Museo CASA DI GIOTTO e Castellotto

  

il Museo di ARTE SACRA BEATO ANGELICO

e i laboratori per bambini

e Monumento al Beato Angelico

 

la casa di BENVENUTO CELLINI

 

la STATUA DI GIOTTO nell'omonima piazza

 

il MONUMENTO AI CADUTI - vecchio e nuovo

 

l'Oratorio di San FILIPPO NERI

 

la Chiesa di SAN GIOVANNI BATTISTA (patrono di Vicchio)

 

il Ponte alla RAGNAIA (o PONTE DI CIMABUE)

 

il PONTE a VICCHIO

 

la Cappellina della BRUNA

 

affresco Madonna dell'Umiltà del Latte  

 

il sito etrusco di Poggiocolla  

 

Clicca sul seguente link per visionare il video sul Sistema Museale Mugello 

https://drive.google.com/file/d/1pFtGiOc1Pw-q1ODYxYc-jti9ZG6JMu27/view?usp=sharing

 

Altri luoghi di interesse:

Chiesa di San Martino a Vespignano: situata nei pressi della casa natale di Giotto. Edificata nel XIII secolo. La chiesa prioria di San Martino a Vespignano, un tempo suffraganea della pieve di Borgo San Lorenzo, è legata alla figura di Giotto che, secondo la tradizione avrebbe avuto i natali nella casa prospiciente (o nelle vicinanze). Se l’identificazione della terra natale del grande pittore è periodicamente messa in discussione, certo è che il figlio Francesco fu priore proprio della chiesa di San Martino (1329) che è ricordata fin dal 1218. Al suo interno è collocato un interessante tabernacolo eucaristico in pietra scolpita, riferibile alla metà del Quattrocento e affresco "Madonna del latte" attribuita ad un allievo di Paolo Uccello, Paolo Badaloni detto Schiavo.
Chiesa di San Donato al Cistio : risalente al XIII secolo, ha subito diversi rimaneggiamenti; all'interno si trova affresco trecentesco, di scuola fiorentina, raffigurante la "Madonna delle Grazie".
Chiesa di S. Andrea a Barbiana: risale al XIV secolo. Da segnalare al suo interno affresco di scuola giottesca raffigurante "Madonna con Bambino e S. Caterina". L'importanza della chiesa è comunque dovuta soprattutto al fatto di essere stata la parrocchia di Don Lorenzo Milani, sepolto proprio presso il cimitero della chiesa (si vedano le apposite pagine).
Pieve di San Cassiano in Padule: edificata molto probabilmente prima dell'anno mille.

Badia a Bovino: Intitolata a Santa Maria, la chiesa risiede lungo la strada provinciale 41 che unisce Vicchio a Dicomano, sul fianco destro della Sieve, in posizione leggermente rialzata, alle falde orientali del Monte Giovi. Vi sono citazioni che risalgono almeno al 1050, quando Arrigo imperatore,  ne confermava il possesso ai monaci di San Miniato al Monte, dal quale ebbe il titolo di Badia. La chiesa appare citata ancora in una bolla di poco successiva, rogata da Alessandro II nel 1065 e nel 1110, il Pontefice Pasquale II la riconfermava ai padri di San Miniato.Una bolla di Gregorio XI, emessa nel 1374, toglieva definitivamente il patronato ai monaci di San Miniato, cedendo di fatto la chiesa al Vescovo di Firenze che la trasformava in parrocchia di campagna, suffraganea di San Martino a Scopeto.                                                                                     

Chiesa di Santa Maria a Rostolena: da segnalare in particolare le due lunette sovrastanti i due portoni della chiesa, una raffigurante la "Visita della Madonna a Santa Elisabetta" e l'altra un "Angelo col simbolo Eucaristico". La chiesa è visitabile solo su appuntamento. La chiesa sorge "sopra il risalto di uno sprone dell'Appennino di Belforte fra il torrente Arsellio [o Arsella, idronimo derivante dal nome personale etrusco Arznal, Arsina, Arsinula] e quello di Botena". L'originario castello di Rostolena (toponimo derivante dal personale Rustulena, Rustena, denunciante la presenza originaria etrusca, che fu più forte proprio nella zona orientale del Mugello) è in mano alla consorteria dei conti Guidi, a difesa, con altri castelli, dei varchi appenninici per le Romagne. Tale castello è confermato loro da Arrigo VI e da Federico II nel 1191 e nel 1220 "cum curia et districtu". La prima notizia sulla chiesa di S. Maria a Rostolena risale al 1135, allorché alcuni consortes dei Guidi cedono alla mensa vescovile fiorentina tutti i diritti sul castello e sulla chiesa stessa. Forse l'edificio sacro è per un breve periodo dipendente dal monastero di San Benedetto in Biforco verso Marradi. È quindi citata nel Bullettone all'anno 1145. L'edificio sacro è suffraganeo della pieve di Botena. Possiedono un loro 'palagio' verso Rostolena i Palmieri da Rossoio

Oratorio di Sant'Ivo  presso Villa Beatrice (loc. La Madonna)​, meta in passato di pellegreginaggio in occasione della festa della candelora, è un ambiente molto ampio con due cappelle laterali a forma di Croce Greca, con diverse opere d’arte fra cui un affresco trecentesco di scuola giottesca raffigurante la Madonna col Bambino in trono (ecco il toponimo del luogo detto “La Madonna”), attribuito  a Rossello di Jacopo Franchi o al Maestro della Madonna di Strauss, alcune lapide marmoree mortuarie in bassorilievo tra cui il “Genio” chino sull’urna dell’insigne artista Lorenzo Bartolini, il quale aveva sposato l’ultima discendente della nobil famiglia Buoni di Vicchio, Maria Anna Virginia, sepolta all'interno dell'oratorio.                                                               

Distilleria  non è un monumento nè un museo, ma è un pezzo importante di storia di Vicchio. Per chi arriva a Vicchio da Borgo san Lorenzo, subito dopo il passaggio a livello in loc.La Madonna, trova un edificio lungo la ferrovia, ora adibito a sede di attività artigianali e commerciali, l'ex-distilleria. La storia parte presumibilmente dal 1940. Sicuramente lì vi è stato, per un lasso di tempo, una sede della famosa ditta triestina Stock spa, di proprietà delle famiglie Wagner e Casali,  la quale nominò e fece trasferire dalla nativa trieste, Dario Cullino, quale direttore dello stabilimento di Vicchio. La sorella, Ada Cullino, in un diario inedito, racconta un pezzo del periodo trascorso a Vicchio, tra giugno e luglio 1944. Grazie alla Fondazione Ada Cullino Marcori onlus, e al  Presidente Sig. Roberto Marcori (figlio della Sig.ra Ada) accediamo alle pagine del diario, aggiungendo così un altro tassello alla storia più recente di Vicchio.

 

Scavi archeologici di Poggio Colla: insediamento etrusco oggetto di scavi dal 1968 al 1972 da parte della Soprintendenza Archeologica per la Toscana e dal 1995 viene scavato e studiato da un'équipe di Università Americane. 

Il cipresso di Campestri:  Altrove è solo l'albero dei cimiteri, da noi è l'albero dell'eleganza. Gli alberi monumentali toscani sono tutelati da un'apposita legge regionale del 1998. Uno dei patriarchi fra le piante di questa specie è il cipresso di San Romolo in località Campestri. Ha una circonferenza alla base di 6 metri, un'altezza di 16 e un'età di 600 anni: sarebbe, quindi, il più vecchio albero del Mugello. Si dice che sia stato piantato da sant'Antonino, vescovo di Firenze nel XV secolo. Il sant'uomo, in occasione di una sua visita alla chiesa di San Romolo a Campestri (il primo nucleo della chiesetta, oggi sconsacrata, risale al milletrecento)All'inizio del '900 il Cipresso perdette la sua cima, stroncata da un fulmine. Nel 1944, per evitare che gli alleati potessero utilizzarlo come riferimento ai tiri dell’artiglieria conto il comando appostato nella fattoria sottostante la chiesa, i soldati tedeschi posero una carica e la fecero esplodere, distruggendo la parte centrale del tronco. Fortunatamente, la pianta, vuota all’interno, si è discretamente ripresa, riuscendo a costituire una nuova chioma a partire dai rami che sopravvissero. Queste vicende emergono dal portamento alquanto tozzo della pianta, assai più sviluppata in larghezza che in altezza.

Lago di Montelleri non è un luogo di interesse storico, ma sicuramente lo è dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Si trova sul lato nord dell'abitato di Vicchio, e' un lago artificiale  realizzato nel 1972 con funzione di riserva idrica e pesca: col passare del tempo e' diventato parco naturale, con percorsi ideali per passeggiate, tanto da essere luogo di svago e di ritrovo per tutti gli abitanti.